RIASSUNTO CLIMATOLOGICO GENNAIO 2022

La prima decade del mese centrale dell'inverno è stata caratterizzata da moderato maltempo con piogge in pianura e nevicate sui rilievi. Non è stata comunque una fase particolarmente fredda anzi, rispetto alla nuova norma 1991-20, non si sono registrati scostamenti di rilievo sulla temperatura media; solo le precipitazioni hanno dato un accumulo soddisfacente con un quantitativo doppio della norma. Con l'inizio della seconda decade, purtroppo, è andato in scena un film già visto e rivisto: quello che vede il ritorno in grande stile dell'anticiclone atlantico, tenace nell'addossarsi all'Europa occidentale, e forte a sufficienza nello spingere le discese di aria fredda di matrice artica verso est.
Una seconda decade dunque particolarmente soleggiata, in cui si contano ben sette giorni consecutivi con cielo sereno, senza nubi né nebbia. Questa lunga fase di stabilità è poi stata interrotta dal passaggio di una veloce perturbazione atlantica nella notte fra il 19 e il 20 del mese.

A seguire ecco il ritorno dell'anticiclone mangia inverno apportatore di stabilità atmosferica con conseguente regime siccitoso, inversioni termiche, aria stagnante e tutto il corollario solito che si riscontra con questa configurazione.

Riassunto decadico:

1° dec: 3,65° ( 0,00°)
2° dec: 5,20° (+1,20°)
3° dec: 3,85° (-0,40°)

Il dato finale vede il mese di gennaio del nuovo anno chiudere con una media di 4,2°, leggermente sopra la norma 1991-20 (+0,2°), e in linea con il valore medio degli anni duemila; un mese quindi abbastanza anonimo che si colloca al ventunesimo posto fra i mesi di gennaio più miti.

Per quanto riguarda i valori medi di massime e minime abbiamo uno scostamento asimmetrico dalla norma con le massime a +1,0° (estrema di 13,2° il 17), e le minime a -0,5° (estrema di -2,8° il 24). Nel complesso sono stati 12 i giorni di gelo contro gli 11 della norma.

Per quanto riguarda la pluviometria è continuato anche in gennaio l’andamento tendenzialmente siccitoso di questo inverno 2021-2022 anche se, per la verità, almeno a Parma, nei primi due mesi gli scarti rispetto alla media non sono stati drammatici come in altre zone del nordovest.

Il bilancio di gennaio vede il mese subire un deficit precipitativo del 16% in peggioramento rispetto al 9% già accusato a dicembre ma, come detto, non rappresentando un evento particolarmente significativo; tanto che nella serie storica di 144 anni si sono avuti in città ben quarantanove mesi di gennaio più secchi dell'attuale.