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Un occhio al prossimo inverno
Redatto il: 22 ottobre 2014 ore 22:48

Seconda parte

 

Continuano i deboli ma continui disturbi al Vortice Polare con flussi di calore insistenti e convergenti al polo e core del VPS tra Nord Europa e Siberia, ottimo segnale per riscaldamenti più seri agli alti piani isobarici già nella prima parte della stagione invernale. 

Oggi però tornerei al piano a noi più prossimo, la troposfera. Come già accennato nella prima parte dell'articolo un indice molto importante per la stagione invernale è la AO che misura lo stato di salute del VPT, nel nostro continente però l'AO va abbinata alla NAO (North Atlantic Oscillation) che misura la differenza di pressione tra Islanda e coste portoghesi. Un indice positivo è segnale di una depressione semipermanente islandese profonda e di alta pressione sul Mediterraneo centro-occidentale mentre viceversa, un indice negativo porta HP nel Nord Atlantico e aree depressionarie sul Mediterraneo centro-occidentale. L'AO e la NAO nel trimestre invernale vanno spesso a braccetto, infatti è stata provata una correlazione superiore a 0,7 tra i 2 indici nei mesi freddi.

Per una previsione stagionale invernale il più preciso possibile quindi è importantissimo capire almeno il segno dominante che avranno i due indici. In tal senso ci vengono in aiuto alcuni predictor che dagli studi effettuati negli ultimi anni hanno dimostrato una correlazione davvero elevata. Analizzeremo quindi questi indici di previsione: SAI e OPI per l'AO, e SSTA in zona RM a maggio per la NAO.

Il SAI (snow advanced index) elaborato dal professore americano Judah Cohen, dimostra che maggiore è l'incremento dello snowcover in area euroasiatica al di sotto del 60° parallelo durante il mese di ottobre, maggiore è la possibilità di avere AO- nel trimestre invernale successivo. Non viene quindi preso il valore assoluto di innevamento ma solo l'incremento di tale valore nel mese centrale dell'autunno che ha correlazione con la AO invernale di -0,86.

Qui sotto vediamo il grafico aggiornato,  in azzurro vediamo la linea (non ancora completa) di quest'anno mentre in altri colori alcune linee di anni passati, si nota bene come sia nel 2009 che nel 2012 la linea è stata molto ripida e infatti i successivi inverni hanno visto AO negativa mentre nel 2013 e nel 2007 dove vediamo una linea più piatta l'AO sia risultata positiva. 

Quest'anno l'innevamento, pur essendo partito da valori già alti, sta salendo veramente velocemente  e sta raggiungendo valori assoluti da record. Nei prossimi giorni a guardare dalle carte, l'innevamento dovrebbe continuare senza problemi subendo solo un leggero fisiologico rallentamento dovuto al fatto che gran parte delle aree sono già coperte di neve; molto probabilmente, quindi, chiuderemo il mese con una linea nel grafico su livelli simili al 2009 e al 2012, forse solo leggermente meno inclinata.

L'OPI (October Pattern Index), elaborato da alcuni componenti del CMT, analizza lo schema circolatorio a livello emisferico nel corso del mese di ottobre e lo traduce medianti complicati calcoli in un valore numerico. L'indice mostra una correlazione estremamente elevata (0.9) con l'AO media del trimestre invernale successivo; quindi, più basso risulta l’indice OPI ad ottobre e più alte saranno le probabilità di avere un vortice polare disturbato nel corso dell’inverno successivo.

L'OPI però non si ferma qui, oltre a dare un valore vicino all'AO invernale, l'indice ci da informazioni sull'asse e il posizionamento che avrà il VP nel prossimo inverno. Per motivi di copyright non posso postare immagini qui quindi vi rimando alla loro pagina dove troverete tutto: http://app.til.it/opi/ . Come vediamo quest'anno il valore è abbondantemente negativo e i valori, ormai vicini a fine mese, sono piuttosto stabili e “sicuri”. Se andiamo a scomporre il dato vediamo che ad incidere maggiormente è l'angolatura o asse (-1,69 su -1,89 mentre scrivo) che risulta ruotato in senso orario di quasi 24° (mentre scrivo) rispetto al normale asse. L'ellitticizzazione invece quest'anno incide meno e comunque mostra valori positivi su tutti e 3 i settori (Asia, America e Artico) con maggiori anomalie sull'Artico e minori in Asia. Concludendo, per tale indice, sembra possibile un VP molto disturbato durante la prossima stagione invernale e comunque i nuclei di vorticità residui dovrebbero prediligere le aree siberiane con chiaro dipolo artico negativo.

L'ultimo predictor che andiamo ad anallizzare è anche l'unico che riguarda la NAO, le SSTA in zona RM (a largo di Terranova) a maggio. Alcuni studi dimostrano infatti che tali anomalie oceaniche si inabissino ad inizio estate per poi riemergere più ad est durante l'inverno creando così i presupposti per un condizionamento del tripolo atlantico che a sua volta influenza direttamente l'AO. Vediamo sotto le anomalie in zona RM (segnata) nello scorso mese di maggio 

Ebbene le anomalie sono state molto negative, segno che probabilmente al momento della riemersione si verrà a creare un tripolo atlantico negativo, segno si possibile NAO negativa durante il prossimo inverno. Tripolo negativo in atlantico che a dire il vero è già presente e quindi un motivo in più per credere ad un indice sotto lo zero nei prossimi mesi.

 

 

Dopo aver analizzato questi indici si arriva quindi facilmente ad una conclusione che molto probabilmente il prossimo inverno sarà caratterizzato da AO e NAO media negativa e questo trova riscontro sia con la prima parte dell'articolo, per cui il VPS potrebbe andare incontro a disturbi seri già dalla prima parte della nuova stagione con AO quindi in calo, sia con la correlazione elevata che esiste tre i 2 indici. Ovviamente non bisogna prendere per oro colato questi predictor, ad esempio nella “strana” stagione dell'anno scorso, il SAI ma soprattutto l'OPI sono andati incontro ad un errore piuttosto macroscopico mentre il predictor della NAO si è comportato benissimo. 

Per avere maggiori dettagli, anche riguardo all'entità di tali anomalie negative e quindi al tempo che avremo nel nostro paese, vi rimando alle previsioni stagionali definitive in uscita entro un mese.


A cura di: Daniele Cavazzoni
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