REPORT GENNAIO 2020
Il nuovo anno comincia dove aveva chiuso il precedente, ovvero ancora con l’alta pressione che continua ad insistere su gran parte dell’Europa centro-meridionale, ponendo i massimi di pressione al suolo e dei geo-potenziali in quota proprio sul Mediterraneo centrale e sull’Italia.
Tutte e tre le decadi del mese sono quindi filate via nella più assoluta piattezza per quanto riguarda la temperatura, risultata decisamente sopra norma.
Verso la fine della seconda decade però si è fatta strada attraverso il muro anticiclonico la prima perturbazione atlantica dell'anno apportatrice di pioggia al piano e neve sui rilievi sopra i 900 metri.
Fra il giorno 20 e 21 si sono registrati valori di pressione eccezionali sull'Europa centro occidentale con l'altezza barometrica che ha raggiunto anche i 1050 hpa in Galles e mediamente i 1045 sul nord Italia. Pur altissimo il valore della pressione atmosferica a Parma (1045,3 hpa) non è comunque record in quanto il 16 gennaio del 1882 tale altezza era arrivata a 1049 hpa.
Tornando alla temperatura la mitezza che ha contrassegnato l'intero mese è ben evidenziata dall'andamento decadico che ha visto gli scarti sulla norma in continuo crescendo:
1° dec: 4,1° (+1,7°)
2° dec: 5,6° (+2,4°)
3° dec: 6,9° (+3,4°; seconda più calda dopo 2008)
In queste condizioni ovviamente gennaio chiude ampiamente oltre la media del trentennio 1981-2010, registrando uno scarto dalla norma di +2,5°: valore che colloca il mese all'ottavo posto fra i più miti e, con una media di 5,6°, è risultato anche più caldo della norma del mese di febbraio.
Di questi primi 8 mesi di gennaio più caldi, 6 appartengono agli anni duemila, fanno eccezione il 1994 e il 1920.
I giorni di gelo registrati in città sono stati solo 3 contro una media di 14 ma peggio è andata, in questa particolare statistica, al 2014 e al 1936 che non videro alcun giorno di gelo.
Sia la media delle minime che la media delle massime hanno ecceduto la norma rispettivamente di +2,0° e di +3,1°.
Con gennaio sono ormai otto i mesi consecutivi più caldi del normale essendo stato maggio 2019 l'ultimo con segno negativo. Negli anni duemila 14 mesi di gennaio sono risultati più caldi della norma, 1 in norma e solo 5 sotto norma, l'ultimo dei quali nel 2017 e con il 2007 al primo posto.
Scarsissima la pioggia caduta: solo 15,7 mm, pari ad un deficit pluviometrico del 64%; ma nel complesso della serie storica gennaio 2020 si colloca solo al 27° posto fra i più secchi con il record negativo che appartiene al 2017 con zero millimetri.
NUOVO TRENTENNIO DI RIFERIMENTO 1991-2020 - PRIME CONSIDERAZIONI
Con gennaio si chiude il primo mese che completa quello che sarà in futuro il nuovo trentennio climatologico di riferimento: il 1991-2020. Orbene ai fini di inquadrare il cambiamento climatico in atto faremo mensilmente il raffronto sui principali parametri con i valori medi del trentennio di riferimento IPCC 1961-1990.
Gennaio dunque passa da una temperatura media di 1,77° a 3,98° mettendo in cascina un aumento di 2,21° (+2,3° sulle massime e +2,2° sulle minime).
Il valore medio delle precipitazioni passa dai 59,5 mm del trentennio 61-90 ai 44,2 mm dell'attuale con una diminuzione del 26%.
Addirittura disastroso il confronto con la neve caduta che passa da 15,8 cm a 6,5 cm con una diminuzione del 59%. Il numero di giorni con precipitazione passa dalla media di 7,0 a 5,8 con un calo del 17%.
Dal quadro emerge un gennaio molto più mite e più asciutto rispetto al trentennio 1961-1990.
Qui sotto, andamento gennaio 2020 presso la stazione Parma est
A cura di: P.Fantini