Proiezioni mensili – GENNAIO 2020
(aggiornamento del 24/12/2019)
Siamo in procinto di entrare nel mese centrale dell’inverno, stiamo lasciando un dicembre movimentato ma allo stesso tempo molto mite a livello italiano.
In questo periodo il Vortice Polare Stratosferico mediamente raggiunge il suo apice. Quest’anno, fino ad ora, la trottola Polare, nei piani più alti dell’atmosfera, si è presentata spesso molto compatta con valori di geopotenziale e di temperatura molto bassi ma allo stesso tempo dislocata al di fuori del Polo geografico e a tratti di forma allungata a causa della contemporanea spinta di entrambe le onde stratosferiche.
Questa eccentricità e la forma ellittica hanno per ora evitato il raggiungimento di elevati valori del NAM, evitando l’ESE cold che avrebbe potuto condizionare la troposfera (AO/NAO ++) per tutta la prima metà dell’inverno.
Nonostante non sia avvenuto questo Evento Stratosferico Estremo di tipo cold, la Stratosfera può comunque influenzare le quote sottostanti attraverso la trasmissione di moto causata dalle elevate vorticità potenziali.
Questo è infatti quello che a tratti ci aspettiamo per il mese entrante, il VPS dovrebbe continuare a subire i disturbi principalmente dalla prima onda e questo, oltre a dislocare la massa del Vortice Polare sull’Eurasia, porterà ad un ulteriore incremento delle vorticità.
Dicevamo però che avverrà solo a tratti, questo perché la trasmissione di moto sarà resa più difficoltosa da vorticità piuttosto blande in bassa stratosfera, ci aspettiamo quindi un’AO leggermente positiva nel nuovo mese, con valori maggiori nella prima e nell’ultima parte mensile mentre la parte centrale potrebbe vedere valori neutri o leggermente negativi a causa della dislocazione del Vortice Polare al di fuori del Polo geografico.
Nei momenti di maggiore trasmissione strato-tropo e quindi verosimilmente ancora nella prima e nell’ultima parte del mese, ci aspettiamo che il VPT risulterà più invadente verso il settore Atlantico ed europeo con NAO quindi spesso positiva, anche se la permanenza del getto piuttosto bassa, come intuibile anche dalle SSTA atlantiche, dovrebbe evitare valori elevati. L’assenza di disturbi sul settore Pacifico unita a ssta “ibride” in quella zona, lasciano pensare ad un PNA leggermente positivo.
Infine la già citata dislocazione del Vortice Polare Troposferico e la disposizione delle ssta atlantiche spingono verso un TNH ed un EA anch’essi positivi.
La prima parte del mese di gennaio dovrebbe vedere l’affermazione di un pattern zonale sull’Europa, correnti tese ovest-est dovrebbero entrare dall’oceano verso il continente facendo arretrare nuovamente l’aria gelida continentale che a fine anno investirà l’est Europa.
Qualche modesto cavo d’onda potrebbe interessare la zona balcanica in un contesto comunque anticiclonico sul Mediterraneo.
Clima asciutto e mite al centro-nord mentre qualche pioggia potrebbe interessare le regioni meridionali che dovrebbero vedere temperature più vicine alla media.
Come dicevamo sopra, la parte centrale dovrebbe essere quella più invernale un po’ su tutta Europa. Un temporaneo allentamento della corda zonale con calo di AO e NAO, dovrebbe portare alla formazione di maggiori blocchi in Atlantico con discese di aria artica più probabili sull’Europa centro-orientale.
Anche il nostro Paese dovrebbe risentire di tale manovra con clima più freddo della norma su tutte le regioni e precipitazioni più abbondanti al centro sud e regioni adriatiche.
In questa fase non sono da escludere nevicate anche in pianura e sulle coste sulle regioni orientali del Nord e sulle zone adriatiche.
L’ultima parte del mese, individuabile all’incirca verso l’ultima decade, dovrebbe riportare un rinforzo delle correnti zonali. Il getto potrebbe però rimanere basso e in ingresso diretto sul bacino occidentale del Mediterraneo. Correnti oceaniche che porterebbero precipitazioni sparse un po’ su tutte le nostre regioni con temperature sopra la norma al Sud e più vicine ad essa al Nord.
In una prima fase non sono da escludere ulteriori nevicate al Nord (stavolta favorito il nord-ovest) per sovrascorrimento umido su cuscino freddo preesistente mentre successivamente l’erosione di questo cuscino freddo dovrebbe portare la neve a cadere solo a quote medie in Appennino e medio-basse sulle Alpi.
Nel complesso:
il mese dovrebbe chiudere sottomedia termica su tutto il Paese, grazie soprattutto alla parte centrale del mese.
Le precipitazioni sarebbero in media al centro-nord e sopra la media al Sud.
A cura di: Daniele Cavazzoni